Buonasera a tutti!
Ecco a voi una nuova recensione!
L'incolore Tazaki Tsukuru
e i suoi anni di pellegrinaggio
- Murakami Haruki -
Einaudi
20,00 Euro
A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e
due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e
pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando
uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve
più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà
mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a
confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro
suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il
dolore è cosi lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso
che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi
trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre
di un'infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita
ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico - più magro, dai
lineamenti più duri e taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo.
Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con
l'ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che
resta sospesa nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla.
L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro
l'apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a
quelle domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha
mai avuto il coraggio di affrontare.
Questa volta Haruki Murakami è riuscito a ad attirare moltissimo la mia attenzione, è riuscito a farsi comprendere. Il solito finale aperto, classico di Murakami, non crea rabbia ne delusione, anzi, è perfetto per questo libro pieno di piccoli particolari.
Anche se breve, è un concentrato di concetti, di pensieri profondi, come la riflessione sulla morte, non solo fisica, ma anche di noi stessi appena le persone a cui vogliamo un bene dell'anima ci abbandonano.
Nonostante sia un persona che cerca di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, questo libro mi ha fatto riflette sulla rinascita che si ha quando si vede anche il bicchiere mezzo vuoto, che non per forza sono cose brutte.
È un libro che insegna, che appena lo finisci ti fa capire quanto sei fortunato e di tenerti stretta quelle persone che ti dimostrano il loro affetto.
Ross
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